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RECUPERO E CONSERVAZIONE DI VOLTE LEGGERE CON AFFRESCHI E STUCCHI DI PREGIO

RECUPERO E CONSERVAZIONE DI VOLTE LEGGERE
CON AFFRESCHI E STUCCHI DI PREGIO

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Introduzione

In molti Teatri, Chiese e Palazzi nobiliari costruiti tra il 1500 e il 1800 sono presenti volte leggere, dette anche volte in “camorcanna” o “in cannucciato”.
Tali volte, molto diffuse grazie alla loro economicità e facilità di realizzazione, sono spesso decorate con affreschi e stucchi di pregio che conferiscono loro un importante valore storico, artistico e architettonico.
La tipologia costruttiva presenta una struttura portante in legno (centine) spesso indipendente dall’orditura dell’impalcato sovrastante, ottenuta mediante l’abbinamento chiodato di due o più tavole disposte per “coltello” e a giunti sfalsati, impiegando legnami in genere non eccellenti e grossolanamente squadrati, e connessioni tra gli elementi costruttivi poco curate e raffinate.
Le centine sono generalmente costituite di tavole irregolari di 2-4 cm di base per 10-30 cm di altezza, con una lunghezza variabile da 50 a 150 cm. Laddove si dispone un doppio strato di tavole, l’interasse tra le centine è modesto, contrariamente al caso in cui quest’ultime sono costituite da tre o più strati.
Per quanto riguarda il tipo di giunzione adottato per tenere unite le tavole costituenti le centine, si riscontra un utilizzo di chiodi successivamente ribattuti o a testa larga non sempre disposti in maniera ordinata.
Le centine sono usualmente irrigidite da una orditura lignea secondaria, costituita dai cosiddetti “tambocci” (travetti di dimensioni ridotte), tale orditura appare piuttosto differenziata, sia per la dimensione della maglia riprodotta, sia per quanto riguarda le dimensioni di tali elementi ed il tipo di lavorazione che presentano. La lavorazione di questi tambocci si presenta a volte buona, in quanto ben squadrati e rifilati, altre volte sono ottenuti con tavole grezze e di sezione irregolare, forzati ad alloggiare tra una centina e l’altra mediante colpi di martello e spesso fermati con chiodi infissi obliquamente (alla “traditora”).
Lo stuoiato di supporto all’intonaco è in genere realizzato con il cosiddetto “arellato”, ovvero con stuoie di canne o di grosso diametro (circa Φ=10-30 mm) spaccate longitudinalmente al proprio asse ed intessute a formare una maglia con doppio ordito ortogonale o di canne di piccolo diametro (circa Φ=5 mm) accostate a formare un ordito monodirezionale.
Una volta resa continua la superficie intradossale della volta con lo stuoiato appeso al sistema di centine in legno tramite chiodi a testa larga o ribattuti si passava alla stesura dei vari strati di intonaco. L’intonaco, che aveva lo scopo di rifinire la costruzione, poteva avere composizione diversa a seconda della disponibilità dei materiali e delle esigenze di cantiere. Spesso era necessario che la malta avesse una presa rapida, in modo da ridurre i tempi di attesa, che avesse una certa fluidità, in modo da rendere più facile l’esecuzione del lavoro, che avesse una certa consistenza, in modo da evitare che questa cadesse mentre veniva applicata, e che avesse una certa resistenza in modo da far fronte alle sollecitazioni a cui poteva essere sottoposta senza fessurarsi.

Generalmente si incontrano:
  • malte di gesso, che hanno il vantaggio di indurire subito ma nello stesso tempo possono portare inconvenienti per l’igroscopicità di quest’ultimo;
  • malte di calce, che hanno elevate proprietà meccaniche;
  • malte bastarde di calce e gesso.

TIPOLOGIE DI VOLTA E FENOMENI DI DEGRADO

Teatri storici
Le volte in camorcanna dei teatri storici sono caratterizzate in genere da una bassa curvatura, per cui hanno poca resistenza per forma e sono sollecitate per lo più a flessione. Da ciò nasce l’esigenza di essere sospese mediante per lo più tiranti di acciaio o legno.


Schema di una centina
A causa del cattivo stato di manutenzione in cui si trovano molti teatri, in molti casi si rileva la perdita di efficienza delle sospensioni.
Tale malfunzionamento provoca abbassamenti differenziali delle centine che causano variazioni di forma e la fessurazione dell’intonaco e conseguentemente il danneggiamento delle decorazioni intradossali che esso porta.

Schema del meccanismo di danno rilevato nelle volte
Le Chiese
La tipologia costruttiva delle volte ad incannucciato presente nelle Chiese spesso riproduce e amplia le forme proprie tipiche delle volte in muratura.
Come per i Teatri storici, queste volte in camorcanna sono poste frequentemente a separazione di ambienti con caratteristiche termoigrometriche molto differenti, l’ambiente indoor riscaldato e il sottotetto privo di riscaldamento.In molti casi il vapore prodotto dall’interno dell’ambiente tende a migrare attraverso le strutture e a condensare sulle pareti più fredde, quindi all’intradosso delle volte stesse.

Tali accumuli d’acqua possono dar luogo in una prima fase a processi di “scurimento” delle porzioni di volta comprese fra l’intelaiatura lignea e in una fase successiva a processi di degrado più consistenti dove l’accumulo igroscopico dura nel tempo.Non bisogna inoltre tralasciare i problemi legati a infiltrazioni d’acqua dalla copertura.


I Palazzi Nobiliari
In molti palazzi nobiliari e di rappresentanza è spesso possibile riscontrare che, specialmente ai piani alti, i soffitti delle sale sono costruiti con sistemi intonacati di centinatura lignea e stuoiati di canne che presentano al loro intradosso figure ed ornati di ogni genere.

In tali strutture è possibile riscontrare anche soffitti piani che presentano notevoli similitudini con i plafoni teatrali, ma che in genere non necessitano di un sistema di sospensione dal solaio di piano o di copertura a causa delle luci da coprire sicuramente inferiori.
I processi di degrado sono simili a quelli riscontrati nei casi precedenti.
Nell’immagine seguente sono visibili numerose fessure causate dai recenti sismi.

COME INTERVENIRE

Allo scopo di eseguire il restauro con le migliori tecnologie disponibili è necessaria una perfetta conoscenza delle tecniche e tecnologie costruttive del passato affiancata a una scrupolosa conoscenza preliminare della volta storica.

IL RILIEVO COME STRUMENTO DI CONOSCENZA
Grazie all’utilizzo di strumenti all’avanguardia e alla stretta collaborazione con il Dipartimento di Architettura, Costruzioni e Strutture (D.A.C.S.) dell’Università Politecnica delle Marche è possibile prendere coscienza dell’effettivo stato di “salute” del sistema costruttivo.

Rilievo geometrico, deformativo e quadro fessurativo
In questa fase è possibile valutare: le variazioni di forma delle volte, con gli abbassamenti di ogni porzione e il quadro fessurativo, attraverso i quali è possibile interpretare il comportamento meccanico delle strutture e nello specifico i dissesti che la struttura ha subito.

Rilievo degli abbassamenti della volta
Rilievo del quadro fessurativo all’intradosso
Rilievo materico, tecnologico costruttivo e del degrado

La conoscenza del sistema costruttivo e dei materiali impiegati consente di individuare le vulnerabilità e i processi di degrado in atto, anche attraverso analisi di laboratorio su campioni prelevati in situ.


Indagini diagnostiche non distruttive
Per tarare l’intervento di messa in sicurezza degli affreschi e stucchi intradossali è spesso utile valutare lo stato di adesione e rilevare la presenza di distacchi dell’intonaco dallo stuoiato o dello stuoiato dalle sovrastanti strutture lignee.
A tal fine è possibile far riferimento a indagini non distruttive come la termografia e la vibrometria laser.

1. La mappatura dei distacchi dell'intonaco della volta tramite termografia.

In generale l’anomalia termica è un’area in cui la distribuzione delle temperature si discosta dai valori medi della distribuzione dell’intera superficie e l’anomalia termica significativa è quella relativa ad una zona più calda con un colore dell’immagine che tende al rosso. Queste aree corrispondono normalmente ai distacchi che dunque vanno cercati in tutte quelle aree dove si è riscontrato un sensibile incremento delle temperature rispetto alle circostanti aree.

Mosaico complessivo qualitativo delle misure termografiche eseguite, con evidenziata la scala indicativa delle  temperature.
2. La verifica del grado di collegamento tra struttura lignea e volta tramite vibrometro laser doppler.

L’idea base della procedura di misura si basa sulla considerazione che, sollecitando la centina con un impulso meccanico, si otterranno un più elevato numero di vibrazioni nell’intradosso tanto più la centina e la camorcanna saranno ben connessi; se i due elementi sono scollegati la trasmissione dell’energia meccanica sarà notevolmente ostacolata e si registreranno vibrazioni di piccola entità.

Vibrometro OMETRON 100
Esempio di risultato con il vibrometro
LA SPERIMENTAZIONE IN LABORATORIO SUL SISTEMA ORIGINARIO…

Con il fine di individuare gli interventi più idonei a restaurare le volte in camorcanna salvaguardando le decorazioni intradossali di cui sono ricche, presso il D.A.C.S. dell’Università Politecnica delle Marche si sono svolte numerose sperimentazioni volte a comprendere il comportamento meccanico e termo igrometrico di tali strutture. Soprattutto in relazione al fatto che quello delle volte in camorcanna è un sistema molto eterogeneo.

In particolare sono state effettuate:

Prove di caratterizzazione dei materiali storici (Intonaco, canne e legno)
Sono stati determinati i parametri meccanici di tutti gli elementi che compongono il sistema.

Prova di flessione su provini da malta
Prova di compressione su provini di malta
Prova di trazione su provini di legno
Prova di permeabilità al vapore

Prove di caratterizzazione di porzioni di volta
Data l’eterogeneità del pacchetto canna più intonaco si è caratterizzato il comportamento del sistema e valutato il vincolo di interfaccia tra i due materiali.

Prova di flessione su pannelli di camorcanna
Prova di trazione su pannelli di camorcanna
Prova di taglio su pannelli di camorcanna
Prove di caratterizzazione delle centine lignee
È stata valutata l’efficienza della sezione costituita da più tavole chiodate assieme.
Prova di flessione su travi centinate

Prove di carico su volte in scala 1:1 costruite in laboratorio

Tre volte con luce di 8 m sono state costruite presso i laboratori del D.A.C.S. e sono state sottoposte a prove di carico per capire il comportamento meccanico del sistema costruttivo nel suo complesso e tarare gli interventi minimi compatibili con la salvaguardia dell’intradosso di pregio.

E SUL SISTEMA CONSOLIDATO


Numerose prove di laboratorio e simulazioni analitiche sono state effettuate presso il D.A.C.S. per verificare la reale efficacia delle più comuni tecniche di intervento e per testare nuove tecniche sempre più compatibili.

Valutazione delle variazioni delle proprietà termoigrometriche
dei materiali a seguito degli interventi di consolidamento

Sono state effettuate prove di permeabilità al vapore, velocità di evaporazione,
cicli gelo e disgelo, assorbimento per capillarità, angolo di contatto.

Simulazioni numeriche per la verifica della durabilità

Tramite l’utilizzo di software per simulazioni dinamiche termo igrometriche è possibile simulare l’efficacia degli interventi nel tempo in relazione alla salvaguardia dell’intradosso di pregio.

 


Prove di carico e a rottura su volte in scala 1:1 e su porzioni di volta costruite in laboratorio

Prove di carico a trazione e a flessione sono state effettuate su provini consolidati, inoltre dopo aver indotto un ampio quadro fessurativo e deformativo alle tre volte costruite in laboratorio, si sono testati metodi di intervento innovativi basati sull’utilizzo di FRP e FRG. Si sono verificati inoltre sistemi di aggancio e sollevamento per recuperare la forma originaria di tali strutture e interventi volti a ristabilire le connessioni tra la struttura lignea e lo stuoiato qualora le chiodature non risultassero più efficaci.

Intradosso- rete in CFRP bidirezionale
Consolidamento dell’intradosso - fasce in CFRP
Consolidamento estradossale
Dalle prove è emerso che il consolidamento discontinuo e puntuale con FRP non altera la traspirabilità del sistema ed è di notevole economicità. Inoltre permette di intervenire in maniera puntuale e mirata salvaguardando il più possibile il valore artistico degli intradossi di pregio.
L’utilizzo ad esempio in maniera puntuale della fibra di carbonio incollata con adesivo tixotropico è inoltre estremamente compatibile con le tecnologie e i materiali utilizzati nell’edilizia storica. Gli elementi in CFRP hanno una altissima adattabilità alla forma, garantiscono ottime prestazioni meccaniche, sono contenuti in spessori esigui e non aumentano in modo sostanziale i carichi per le strutture di sostegno.

 

Cordone di resina epossipoliuretanica
Per non irrigidire eccessivamente il vincolo tra stuoiato e centina con le fasciature in CFRP è possibile inserire “cuscinetti” in resina epossipoliuretanica tra i due materiali.
Molto importante è apparso il ruolo di eventuali “sospensioni”, queste non dovranno essere rigide flessionalmente in modo da permettere i movimenti relativi della volta impedendo però gli abbassamenti verticali; ciò può essere realizzato tramite l’utilizzo di cavi o catene che creano un vincolo monolatero verticale.
LA MODELLAZIONE NUMERICA
La messa a punto di un modello analitico che descriva il comportamento meccanico di tali volte permette di avere uno strumento di previsione per tarare l’intervento e una base per una approfondita analisi parametrica con il fine di individuare quali parametri influenzano maggiormente il comportamento di tali volte, in relazione soprattutto alla salvaguardia dell’intradosso di pregio.
Schema della stratigrafia inserita nel modello
Immagine del modello agli elementi finiti
Stato tensionale della volta nel modello FE
Inserimento dati nel software di calcolo

ALCUNI ESEMPI DI INTERVENTO

All’intradosso…
Quando l’intradosso della volta presenta stucchi solo sulle parti perimetrali, è possibile consolidare tramite fasce in CFRP, incollate attraverso resine epossidiche; la compatibilità e l’efficacia dell’intervento sono garantite dai risultati della sperimentazione effettuata in laboratorio.

Posa in opera delle fasce in CFRP
Il plafone consolidato all’intradosso
All’estradosso…
Per garantire o ripristinare l’aggancio tra centina e stuoiato è possibile porre in opera speciali cavallotti in CFRP. Nel caso in cui il distacco tra legno e stuoiato fosse diffuso è possibile porre in opera fasce estradossali sempre in CFRP a cavallo dei tambocci aventi la stessa funzione dei cavallotti posizionati sulle centine.
Cavallotti in CFRP
Fasce in CFRP estradossali
Sullo stuoiato…
Le mancanze possono essere ripristinate con nuovo stuoiato, realizzato con canne intrecciate nelle stesse modalità di quelle esistenti, sovrapposto a quello antico, chiodato alla struttura lignea e eventualmente reso solidale al vecchio stuoiato attraverso malte opportunamente formulate.
Realizzazione dello stuiato
Sovrapposizione dello stuoiato nuovo con il vecchio
Nella eventuale realizzazione del nuovo intonaco è necessario utilizzare materiali dalle caratteristiche meccaniche e termo-igrometriche simili a quelli esistenti.

Sulle centine lignee e sui tambocci…
In presenza di degrado della struttura lignea è possibile effettuare protesi in legno per le centine e sostituire o ripristinare i tambocci ammalorati o mancanti.

Protesi sulla centina

In presenza di fessure e spaccature longitudinali sulle centine è possibile, evitando la sostituzione della tavola dissestata, applicare cerotti in CFRP, incollati mediante resina epossidica.

Appl. del cerotto in CFRP

Per non eliminare le chiodature che sorreggono lo stuoiato i tambocci ammalorati possono essere affiancati con tambocci nuovi realizzati a misura e chiodati a quelli vecchi e ancorati alla centina mediante chiodi “alla traditora”.
Distacco tra struttura lignea e stuoiato
Applicazione di un cordone di resina epossipolieretanica
Sul sistema di sospensione…
Il degrado delle volte in camorcanna sospese è dovuto per lo più a malfunzionamenti delle sospensioni stesse dovute a varie cause, tra cui il danneggiamento dei tiranti o dei punti di aggancio o il cattivo predimensionamento iniziale.

Per questo motivo è preferibile, qualora si valutasse l’inefficacia delle sospensioni esistenti, realizzare un sistema di sospensione nuovo, disponendo in modo adeguato i punti di ancoraggio. È importante realizzare sospensioni non rigide flessionalmente, garantendo quanto più possibile l’indipendenza tra la volta e la copertura. Per questo motivo si possono realizzare sospensioni tramite catene di acciaio, ancorate tramite speciali ganasce di acciaio alle centine.



Punto di sospensione della centina


Molto spesso le sospensioni sono ancorate sulle catene delle capriate di copertura. Applicare un carico concentrato sulla catena è sconsigliabile, mentre è preferibile appendere il sistema ai puntoni delle capriate. Qualora occorresse appendere in più punti la volta potrebbe essere necessario creare una struttura appoggiata sui puntoni delle capriate a cui agganciare le sospensioni. Tale struttura può essere realizzata in acciaio, come nell’esempio seguente.

Trave IPE 240 appoggiata su due puntoni
Particolare del nodo di giunzione di due IPE 240

Sulle strutture lignee a cui sono appese…
A volte può essere necessario assicurarsi che le strutture lignee di copertura a cui le volte possono essere appese rispettino gli standard normativi attuali. L’analisi può essere effettuata attraverso software di calcolo agli elementi finiti.
Nell’esempio sottostante si nota come alcuni elementi di una capriata non rispettano gli standard attuali.
Modello della capriata FEM allo stato di fatto

L’intervento di consolidamento in questo caso ha previsto la posa in opera di carpenteria metallica e cavi di acciaio, intervento completamente reversibile.
Progetto dell’intervento sulla capriata
Modello della capriata FEM dopo l’intervento
Particolare del puntone
Particolare della piastra di sommità
Foto del puntone
Foto dellapiastra di sommità

Il sollevamento…

Nel caso in cui si rilevino notevoli abbassamenti differenziali tra le centine tali da deformare l’intradosso della volta, è possibile recuperare la forma originaria attraverso il sollevamento della volta stessa dall’estradosso.
A titolo esemplificativo si riporta il caso di studio del Teatro dei Filarmonici di Ascoli Piceno, dove la volta presentava abbassamenti dell’ordine di 30-40 cm che avevano danneggiato pesantemente la volta.
Allo scopo di salvaguardare le decorazioni presenti si è deciso di realizzare un intervento di tipo discontinuo, con l’applicazione di fasce intradossali in CFRP con funzione di sostegno dell’intonaco durante la fase di sollevamento.
Progetto esecutivo: Posizionamento dei cavallotti all’estradosso
Progetto esecutivo: Posizionamento delle fasce all’intradosso
Terminata l’applicazione delle fasce e dei collegamenti tra queste e la struttura centinata, realizzati mediante “cavallotti” sempre in CFRP opportunamente modellati, è stato possibile procedere con il sollevamento della volta, allo scopo di recuperare la forma originale. Il sollevamento è stato costantemente monitorato tramite comparatori centesimali posti all’intradosso e all’estradosso per verificare che non ci fossero distacchi tra il supporto di canne e l’intonaco.
Comparatore centesimale all’intradosso
Comparatore centesimale all’estradosso

Dal confronto tra il prima e il dopo è possibile apprezzare il recupero della forma originaria della volta.
PRIMA
DOPO

Il restauro pittorico e decorativo…
In accordo con gli Enti competenti è possibile realizzare un’indagine sui colori originali e procedere poi con il restauro pittorico e decorativo.
PRIMA
DOPO

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Architectural Heritage Restoration trough Tailored Engineering

 




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